lunedì 27 dicembre 2021

Presepi a Campo, la tradizionale esposizione natalizia nel borgo medievale disabitato

E' una tradizione radicata, un appuntamento fisso per la comunità dell'Alto Garda e del Baldo.  L'esposizione dei presepi a Campo, piccolo borgo disabitato, a quota 250 metri d'altitudine alle pendici del Monte Baldo. Ogni anno la tradizione si rinnova, con la rassegna "Presepi a Campo". Se ne trovano decine, esposti a terra, sulle finestre, tra le rocce, sui prati. Un po' ovunque. Il bello è che, vista la ricca proposta, qualche presepe, quasi certamente, scapperà alla vista dei camminatori.












Il borgo medievale di Campo è raggiungibile a piedi, in circa 40 minuti, dal paese di Castelletto di Brenzone, sul Lago di Garda. A questo collegamento, vi proponiamo il contenuto del blog dedicato a Come raggiungere Campo da Castelletto di Brenzone.

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martedì 12 ottobre 2021

Rifugio Baita Monte Cauriòl, la nuova vita dopo la ristrutturazione e con la nuova gestione

Cammino sulle montagne di Fiemme da sempre. Ho aperto il blog nel 2008, partendo dal racconto della valle di Sadole e dal Rifugio Baita Monte Cauriòl. Ci sono tornato nei giorni scorsi, prima della chiusura della stagione 2021. Ho trovato una nuova vita del Rifugio, recentemente completamente ristrutturato. Di proprietà del comune di Ziano di Fiemme, dal 2020 la struttura offre un nuovo volto, camerata e due camere per il pernottamento e una nuova gestione. Tommaso Pacher e Barbara, dalla Valsugana, hanno scelto di mettere anima e corpo nel nuovo Rifugio Baita Monte Cauriòl, nel cuore del Lagorai. E' un punto centrale nelle escursioni lungo la catena del Lagorai, e la nuova gestione finalmente lo riporta accogliente e il pieno della stagione 2021 ne è gradita conferma.

Entrare al Rifugio Cauriòl significa, da sempre, omaggiare l'opera di Aldo Zorzi, con il Museo della Grande Guerra tuttora parte integrante della struttura, con centinaia di armi e oggetti recuperati per decenni da Zorzi sul monte Cauriòl, dopo le tremende drammatiche battaglie del 1916. 





Dopo diverse gestioni a succedersi senza troppa fortuna, con la ristrutturazione ad opera del Comune di Ziano e la gestione di Tommaso e Barbara è tornato ad essere un riferimento. E' possibile seguire gli aggiornamenti del Rifugio Baita Monte Cauriòl sul sito e sulla pagina Facebook ufficiale. Il Rifugio è raggiungibile in auto, salendo da Ziano di Fiemme verso Sadole. Le automobili si lasciano al parcheggio prima della sbarra, da lì un chilometro a piedi e si raggiunge il rifugio. 

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lunedì 11 ottobre 2021

I colori del Monte Cauriòl fotografato d'autunno da Passo Sadole

Le vette del Monte Cauriòl, e Cauriòl piccolo, fotografate da Passo Sadole nei giorni scorsi, dopo la prima spolverata di neve ad alta quota. Autunno 2021. Ai piedi delle crode, sul ghiaione, soprattutto sul lato sinistro, è evidente la colorazione rosso-violacea delle rocce porfiriche. Siamo nel cuore del Lagorai.


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domenica 10 ottobre 2021

Escursione sul Latemar, da Pampeago al Monte Agnello

Camminata, escursione TREDICI (numero progressivo di escursione proposta dal blog). 
Da Pampeago, Prà del Vedel alla cima del Monte Agnello. Nel cuore del Latemar

Località di partenza: Prà del Vedel, Pampeago (1.900 metri)
Località di arrivo. Monte Agnello (2.357 metri)
Dislivello in salita: 457 metri.
Categoria escursione: E (escursionistico).
Livello di difficoltà: abbastanza semplice.
Tempo di percorrenza: solo andata, un'ora e mezza circa.

Si parte da sopra Pampeago. Dalla località "Prà del Vedel", sopra la stazione a valle degli impianti di risalita. Da qui si imbocca il sentiero 514 del Latemar. Dopo circa trenta minuti si supera lo Chalet Caserina (ex Baita Caserina) e ci si imbatte nel percorso "Latemar Art", con numerose opere di arte contemporanea. Seguendo sempre il sentiero 514, dopo altri venti minuti circa, si incontra una deviazione (che sale) per il Rifugio Monte Agnello. In poco tempo si sale sulla cresta e facilmente si giunge al Rifugio. Da qui, altri 15, 20 minuti per arrivare in località La Porta e poi in cima alla vetta dell'Agnello, a quota 2.357 metri. Da qui si gode di una splendida vista a 360 gradi su Latemar, Catinaccio, Sella e Lagorai. 

In meno di un'ora si ridiscende al punto di partenza. 

L'intera escursione si svolge nel territorio comunale di Tesero. 

Per conoscere nei dettagli il percorso del sentiero 514, vi rimandiamo al sito ufficiale SAT.

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sabato 25 settembre 2021

Due giorni in quota sul Catinaccio: Ciampedie-Santner-Antermoia-Cigolade-Roda di Vael

Le notti in quota, in rifugio, sono sempre momenti che restano. Esperienze che riconciliano. Giorni e notti in quota permettono di ritrovare il rapporto diretto con la montagna, pure in un tempo di diffuso accesso di massa, specie sulle vette dolomitiche.

Nelle scorse settimane, sono tornato a vivere due giorni in alta quota, tutti all'interno dell'incanto del Catinaccio. Riporto qui sinteticamente tracciato e indicazioni. 

Con partenza da Vigo di Fassa, funivia solo andata per Ciampedie. Dal pianoro del Ciampedie, risalendo la conca del Gardeccia, raggiunti e superati il rifugio Gardeccia e poi i rifugi Vajolet e Preuss. Dal Vajolet, in un'ora e dieci minuti raggiunto il rifugio Re Alberto, costruito alla base delle Torri del Vajolet. Nel tratto tra Vajolet e Re Alberto alcuni passaggi sono con corde fisse legate alla roccia. Dopo altri venti minuti al Rifugio Santner, sull'omonimo passo.

Le torri del Vajolet, dalla salita al Santner

Dal Rifugio Santner, a quota 2.650, ripresa la via della salita appena intrapresa, scendendo quindi verso Re Alberto e Vajolet, in un'ora e mezza circa. Nuovamente al Vajolet, imboccato il sentiero verso il passo di Antermoia. Dopo un'ora e mezza di cammino si arriva al Rifugio Passo Principe, da qui altrettanto tempo per raggiungere prima il passo di Antermoia e poi discendere verso il rifugio Antermoia, situato a pochi metri dall'omonimo lago. 

Il gruppo del Catinaccio, visto dal passo Antermoia

Dopo la notte passata nello splendido rifugio Antermoia, la seguente mattina ripresa la via del passo di Antermoia (a 2.770 metri di altitudine, il punto più alto della due giorni di escursione), poi ridiscendendo verso il Passo Principe. Dal Principe ripercorrendo il medesimo sentiero del giorno prima, arrivo ai rifugi Vajolet e Preuss. Dall'Antermoia al Vajolet circa tre ore di tempo. Una volta al Vajolet, imboccato il sentiero per il passo di Cigolade, che sale e pian piano sovrasta la conca del Gardeccia. Poco prima dell'ultima salita al passo di Cigolade vi sono alcuni punti attrezzati. Dal passo delle Cigolade, a quota 2.579, si gode di una doppia splendida visuale: da un lato sulla conca del Vajolet e sino al passo Principe, dall'altra sulla vallata che porta al Roda di Vael. Finale di percorso proprio in discesa, in un'ora dal passo si arriva al rifugio Roda di Vael, un'altra ora abbondante per discendere prima al Rifugio Paolina(passando per il monumento a Christomannos) e poi al passo di Costalunga, fine della due giorni.

venerdì 24 settembre 2021

Le parole in montagna, Erri De Luca "Sulla traccia di Nives"

Sarà capitato a tanti di notare come cambi l'utilizzo delle parole in montagna. Il pensiero più immediato e banale porta a pensare al tipico saluto che in alta quota è riservato a chi si incrocia in escursione. Sul tema dell'utilizzo delle parole in alta quota, riporto uno splendido passaggio di Erri De Luca, grande appassionato di montagna e scalatore. Nel suo "Sulla traccia di Nives", segue e dialoga con la scalatrice bergamasca Nives Meroi

"A valle, nelle città, le parole sono aria viziata, escono dalla bocca straparlate, non portano conseguenze. A valle vanno sprecate nel vocio della politica, della pubblicità, dell'economia [..] Quassù ce le teniamo in bocca, costano energie e calore, usiamo le necessarie, e quello che diciamo poi facciamo. Quassù le parole stanno in pari con i fatti". Tratto da "Sulla traccia di Nives", Erri De Luca, Mondadori 2005. 

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venerdì 20 agosto 2021

La Pietra di Bismantova, cuore dell'Appennino reggiano

L'appennino reggiano è paesaggio aspro, non sempre ospitale. La Pietra di Bismantova, nel comune di Castelnovo ne' Monti nè la sua impareggiabile cartolina. Bismantova è il cuore dell'appennino reggiano, dista da Reggio Emilia solo 40 chilometri, ma per raggiungerla in automobile - risalendo le curve appenniniche - serve un'oretta. Dalla Pietra di Bismantova si gode di una splendida, iconica vista sull'Appennino. Sono territori intrisi di storia, che sfocia sin nell'attualità: da Matilde di Canossa alla lotta partigiana, dall'arrampicata sportiva al Parmigiano Reggiano.

A livello escursionistico, è presente da anni il "Sentiero Spallanzani", percorso molto lungo suddiviso in otto tappe, che portano - una tappa alla volta - dalla città di Reggio Emilia sino a San Pellegrino in Alpe, passando per Carpineti, Castelnovo, Bismantova e Ligonchio. Per conoscere nei dettagli il percorso del Sentiero Spallanzani, vi rimandiamo al bel sito ufficiale.


La Pietra di Bismantova

Il sentiero Spallanzani



martedì 17 agosto 2021

Viaggio fotografico - Le meravigliose Torri del Vajolet, cuore del Catinaccio

Una delle cartoline più suggestive e incantevoli delle Dolomiti è certamente quella del gruppo del Catinaccio. E nel Catinaccio, spicca l'imponente bellezza delle Torri del Vajolet. In questo post, alcuni scatti fotografici (agosto 2021) che immortalano le Torri del Vajolet e il gruppo del Catinaccio. Riprese dal Rifugio Santner e dal Passo Antermoia. 

Questi i nomi dei vari picchi delle torri del Vajolet: Torre Piaz, Torre Delago, Torre Stabeler, Torre Winkler, Torre Nord, Torre Est, Torre principale del Vajolet, a quota 2.821 metri. Alla base delle Torri del Vajolet, sorge il Rifugio Re Alberto I.


Le Torri dal Rifugio Santner


Scalatori in parete e in vetta

Il gruppo del Catinaccio e le Torri del Vajolet, da Passo Antermoia




venerdì 13 agosto 2021

Il gatto Canederlo e la magia del nuovo rifugio Santner, gestito da una giovane coppia


Il rifugio Santner è una perla incastonata nella meraviglia del Catinaccio, sopra quota 2.700 metri. Da circa due anni alla immaginifica bellezza del luogo si affianca una poetica, coraggiosa avventura di una coppia di giovanissimi gestori. Sotto i trent'anni, Romina e Michel hanno scelto di investire tutto, mettersi in gioco e gestire, rilanciandolo e ammodernandolo, il Santner. Michel sta in cucina, Romina serve ai tavoli. Sono l'anima, rinnovata, del rifugio. Per diversi anni, il Santner era rimasto chiuso, abbandonato. Di fatto tagliato fuori dai percorsi escursionistici nel Catinaccio. Ora è tornato ad essere un riferimento, una meta, un punto di sosta o di arrivo. Grazie al coraggio di due giovani altoatesini che hanno scelto di credere nel loro sogno grande, comune e condiviso. Costruendolo, giorno dopo giorno, a quota 2.734 metri di altitudine.

La poesia nella poesia è Canederlo, anche detto Knodel. Il gatto rosso del rifugio Santner. Il "vero padrone del rifugio", ho letto da qualche parte.

Al Santner si arriva salendo dal Rifugio Vajolet e Rifugio Re Alberto. In alternative, per alpinisti o escursionisti molto esperti, è presente una ferrata. Dal Rifugio si gode di una delle più incantevoli visuali sulle Torri del Vajolet. 

Con la gestione di Michel e Romina, sono iniziati i lavori per un futuro ampliamento del Santner, che attualmente conta 12 posti letto. E' possibile seguire il rifugio, tra foto e aggiornamenti, anche dalla pagina ufficiale Facebook "Santnerpass"

La vista della val d'Ega, dal Rifugio Santner

Le Torri del Vajolet, dal Santner




giovedì 12 agosto 2021

Viaggio fotografico - Lago e Vallon d'Antermoia all'alba, la magia di enrosadira e specchio d'acqua

Il vallon d'Antermoia e il lago d'Antermoia ripresi di prima mattina, poco dopo l'alba, in una splendida giornata estiva. Nella prima immagine, il riflesso e l'azzurro limpido dell'unico lago del Catinaccio e nella seconda lo splendido, incantevole effetto dell'enrosadira sulle crode e il Catinaccio d'Antermoia. Le fotografie panoramiche sono state scattate nei pressi del Rifugio Antermoia, nell'agosto 2021.



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mercoledì 28 luglio 2021

Le cascate di Saènt in val di Rabbi

Le due cascate di Saènt si trovano in val di Rabbi, a quota 1.750 metri di altitudine. Sono raggiungibili a piedi, tramite sentiero, da località Coler (parcheggio) o da Malga Stablasolo in circa un'ora. Le cascate di Saènt si trovano all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio e sono una delle mete più amate dagli escursionisti in val di Rabbi. 


martedì 27 luglio 2021

Guida ai Rifugi del Trentino di Benedetti e Decarli, un riferimento per l'escursionismo

In più occasioni, attraverso post relativi a singole escursioni o rifugi, o parlando in maniera più ampia del vivere la montagna, il blog si è occupato del concetto di affidabilità e credibilità. Quando si scrive di montagna e di escursionismo è doveroso assicurare oggettività, chiarezza e completezza di riferimenti. Quando ci si affida a guide, volumi e indicazioni su escursioni, è necessario scegliere le fonti. Dentro un'offerta, cartacea e online, sovrabbondante, è dunque fondamentale saper identificare competenza e completezza. Come nel giornalismo, peraltro. 

La "Guida ai rifugi del Trentino" di Marco Benedetti e Riccardo Decarli (Casa Editrice Panorama) è un eccellente esempio di quanto appena descritto. Tutti i rifugi, alpini ed escursionistici, presenti nella provincia trentina, schedati e raccontati con tutte le caratteristiche storiche, geografiche e relativi accessi. E' un ottimo punto di partenza per organizzare, in sicurezza, le escursioni nelle montagne del Trentino. Benedetti è giornalista, Decarli tra i massimi saggisti su montagna e speleologia, bibliotecario nella preziosissima Biblioteca della Montagna-SAT di Trento. 

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lunedì 26 luglio 2021

Fotografia e flora montana, il giglio martagone

La flora delle montagne trentine ha una ricchissima eterogeneità. Non così frequente, certamente incantevole, è il giglio martagone. Nella fotografia inserita nel post, una fioritura incontrata nell'alta val di Rabbi, nel luglio 2021. La sua fioritura varia da giugno ad agosto. E' presente nelle montagne del Nord e del Centro Italia. Deve il suo nome al Dio Marte, era ritenuto un portafortuna per i soldati dell'Impero Romano.

Giglio martagone, fioritura in val di Rabbi

mercoledì 21 luglio 2021

Viaggio fotografico - La Val San Nicolò

La Val San Nicolò è una delle più caratteristiche dell'intero Trentino. Raggiungibile comodamente da Pozza di Fassa, si contraddistingue per i pascoli, il verde, le malghe e i baiti. E' una lunga vallata, priva di particolari pendenze, dunque molto frequentata da famiglie con bambini. 

Attraversata dall'omonimo Rio San Nicolò, è circondata dai gruppi montuosi di Monzoni, Buffaure e Costabella.



Da qualche anno, l'accesso alla Val San Nicolò in automobile è possibile sino a poco oltre Meida, frazione di Pozza di Fassa. Da lì in avanti è attivo un servizio navette che porta sino in località Sauch, in piena Val San Nicolò. Distante 4 chilometri da Meida, punto di partenza per comode escursioni. 

lunedì 19 luglio 2021

Rifugi dolomitici - Rifugio Contrin

 

Il rifugio Contrin si trova a quota 2.016 metri di altitudine, in fondo alla val Contrin, ai piedi del massiccio della Marmolada. E' uno dei rifugi con più storia dell'intero arco dolomitico. La prima costruzione risale al 1897, a cura della sezione di Norimberga del club alpino austriaco-tedesco.

Oggi è uno dei più frequentati dagli escursionisti di Fassa. Si può raggiungere da Penìa di Canazei, in una camminata di circa due ore. Si trova sul percorso della Via Alpina e della Alta Via Dolomitica numero 2.

Nel 1979 fu visitato da Papa Giovanni Paolo II, all'interno del rifugio sono affisse alcune foto di quella storica giornata d'agosto. Dal 1983 l'Associazione Nazionale Alpini promuove il Pellegrinaggio degli Alpini al Contrin. Da anni il Rifugio Contrin ha un'aggiornata pagina Facebook



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domenica 18 luglio 2021

La Grande Guerra in Fiemme. L'ex cimitero militare in Valmaggiore

A poche centinaia di metri dalla Malga Valmaggiore (a quota 1.600 metri di altitudine), ci si imbatte in un altro punto chiave della Grande Guerra in Trentino. Qui sorgeva l'ex cimitero militare di Valmaggiore. Ora solo un punto di omaggio e ricordo di chi qui ha combattuto e sofferto.

In Valmaggiore, come in altri luoghi della Prima Guerra mondiale combattuta in alta montagna, ci fu la necessità di seppellire in qualche modo decine, centinaia di caduti. Nel 1916, in Valmaggiore vennero tumulati molti caduti austriaci, i cui corpi vennero prima coperti da valanghe e neve, poi una volta scoperti, traslati al cimitero di Predazzo. 

Oggi all'ex cimitero di Valmaggiore non ci sono tombe, c'è però la possibilità di sostare e omaggiare il luogo, i caduti di ambo i fronti. 

La Valmaggiore è raggiungibile in auto da Predazzo. Sulla staccionata dell'ex cimitero di Valmaggiore è presente un prezioso libro delle firme.

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giovedì 27 maggio 2021

Campo di Brenzone, il borgo medievale abbandonato alle pendici del Monte Baldo

L'incantevole, medievale borgo di Campo di Brenzone si trova sopra il Lago di Garda, sulle pendici del Monte Baldo, a circa 250 metri di altitudine. A Campo, si trovano diverse case ormai disabitate, un castello diroccato e una splendida chiesa affrescata, perfettamente conservata, risalente al 1100.


E' raggiungibile a piedi da Castelletto di Brenzone, in poco più di mezzora di cammino dalle sponde del Lago di Garda. La camminata, che inizialmente sale ripida, ha un dislivello di circa 200 metri, e percorre gli incantevoli, sterminati oliveti dell'Alto Garda. In alternativa, si può raggiungere Campo anche da Marniga, oppure da Magugnano.


Per ulteriori dettagli sul borgo medievale di Campo, vi segnaliamo anche un articolo di approfondimento redatto dall'Huffington Post nel 2016.


domenica 14 marzo 2021

Viaggio fotografico - Il Lago di Tret (o Lago di Santa Maria)

Il Lago di Tret, o Lago di Santa Maria, è in territorio di San Felice, dunque rientra nell'Alto Adige, pur essendo prossimo e raggiungibile dalla trentina Val di Non. Si trova a quota 1.604 metri di altitudine, è un bacino artificiale e ha un'ampiezza di 10 mila metri quadrati. Abituale e frequentata meta estiva, è facilmente raggiungibile da Fondo. Una camminata per il Lago di Tret, parte dall'omonima frazione, Tret e passa attraverso i boschi.