venerdì 13 agosto 2021

Il gatto Canederlo e la magia del nuovo rifugio Santner, gestito da una giovane coppia


Il rifugio Santner è una perla incastonata nella meraviglia del Catinaccio, sopra quota 2.700 metri. Da circa due anni alla immaginifica bellezza del luogo si affianca una poetica, coraggiosa avventura di una coppia di giovanissimi gestori. Sotto i trent'anni, Romina e Michel hanno scelto di investire tutto, mettersi in gioco e gestire, rilanciandolo e ammodernandolo, il Santner. Michel sta in cucina, Romina serve ai tavoli. Sono l'anima, rinnovata, del rifugio. Per diversi anni, il Santner era rimasto chiuso, abbandonato. Di fatto tagliato fuori dai percorsi escursionistici nel Catinaccio. Ora è tornato ad essere un riferimento, una meta, un punto di sosta o di arrivo. Grazie al coraggio di due giovani altoatesini che hanno scelto di credere nel loro sogno grande, comune e condiviso. Costruendolo, giorno dopo giorno, a quota 2.734 metri di altitudine.

La poesia nella poesia è Canederlo, anche detto Knodel. Il gatto rosso del rifugio Santner. Il "vero padrone del rifugio", ho letto da qualche parte.

Al Santner si arriva salendo dal Rifugio Vajolet e Rifugio Re Alberto. In alternative, per alpinisti o escursionisti molto esperti, è presente una ferrata. Dal Rifugio si gode di una delle più incantevoli visuali sulle Torri del Vajolet. 

Con la gestione di Michel e Romina, sono iniziati i lavori per un futuro ampliamento del Santner, che attualmente conta 12 posti letto. E' possibile seguire il rifugio, tra foto e aggiornamenti, anche dalla pagina ufficiale Facebook "Santnerpass"

La vista della val d'Ega, dal Rifugio Santner

Le Torri del Vajolet, dal Santner




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