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Maria Piaz, foto vitatrentina.it |
Maria Piaz è una figura chiave della storia della Val di Fassa. Chiamata la "mare del Pordoi", la madre del Pordoi in lingua ladina. Ha anticipato i tempi, assicurando un determinante contributo allo sviluppo del turismo in val di Fassa e del Pordoi. L'ha fatto rimboccandosi le maniche per una vita intera. Da una baracca presa in affitto a inizio Novecento all'ideazione e ai lavori per la funivia per il Sass Pordoi. Vedere e anticipare la direzione che prendono i tempi non è da tutti.
Di Maria, sorella della grande guida alpina Tita Piaz, ha raccontato la vita Luciana Palla nel libro "Dal Pordoi a Katzenau". E' la storia di una vita di montagna, di coraggio e sacrificio, di visioni anticipatrici (si innamorò e investì nel Pordoi quando ancora non c'erano strade che portavano al Passo) e scelte sbagliate (interessanti le riflessioni sul matrimonio dal quale uscì con una separazione).
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Il libro di Luciana Palla |
Nata a Pera di Fassa nel 1877, Maria Piaz fu la prima donna fassana a separarsi dal marito. Donna separata e imprenditrice in un settore - il turismo - che ancora avrebbe dovuto svilupparsi, ma anche una madre internata e separata dai figli. La baracca presa in affitto al Pordoi a inizio Novecento crebbe e, con l'avvento della Strada delle Dolomiti, generò ristoranti, sviluppo, turismo. Una vita non semplice, con tanto di internamento nel campo di Katzenau e poi a Linz dall'aprile 1915 al 1918 per aver aiutato due trentini irredentisti a oltrepassare il confine dal Fedaia.
Una capacità anticipatrice e di visione d'insieme che mai si fermò. Negli anni Sessanta fu infatti Maria, con il figlio Francesco Dezulian, a spingere per la realizzazione della funivia dal Passo al Sass Pordoi che vide la luce nel 1963. A Maria è intitolato il Rifugio in vetta alla terrazza delle Dolomiti e una via di ascensione al Sass. Passando dal Pordoi è doveroso un omaggio a una straordinaria donna di montagna.
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