sabato 3 novembre 2018

La furia del vento devasta i boschi di Paneveggio e Carezza

Foto Barigelli, Predazzoblog.it
I boschi feriti, gli alberi spezzati. Un colpo al cuore. Le immagini arrivate nelle scorse ore dalla val di Fiemme, dalla val d'Ega e dall'Agordino lasciano senza parole. Una disastrosa tempesta di vento ha raso al suolo ettari e ettari di boschi tra Trentino, Alto Adige e Veneto bellunese. Una furia sconosciuta, un evento che nelle valli non trova riscontri nei decenni passati. La foto a fianco, di Predazzoblog.it, racconta di alcuni dei danni sulla strada che sale a Passo Rolle. Paneveggio in val di Fiemme e Carezza in val d'Ega i punti più colpiti dell'area dolomitica di Fiemme e Fassa. Un danno che potrebbe avere anche una pesante eredità idrogeologica, visto che le migliaia di alberi abbattuti dal vento garantivano la stabilità del bosco e della terra di montagna. Ampi tratti delle valli di Fiemme e Fassa sono restate senza energia elettrica per ore, in alcuni casi anche per giorni. Passi chiusi per motivi di sicurezza, dal Pordoi al san Pellegrino, dal Fedaia al Valles.

Di seguito gli aggiornamenti forniti dal sito Predazzoblog.it sulla situazione sopra Bellamonte: "La strada presenta criticità nel tratto subito dopo Bellamonte al ponte della Vallaccia fino alla diga di Fortebuso per piante cadute e sassi e nel tratto dopo la galleria fino a Paneveggio. Un grosso masso ha sfondato la sede stradale nei pressi della diga di Fortebuso. Da Paneveggio al Passo Rolle la strada è stata sgomberata dagli alberi ma lo scenario è davvero desolante. Ci racconta Michele Barigelli che a tratti si stenta a riconoscerne il luogo, è cambiata la fisionomia con lunghi tratti di bosco raso al suolo. La situazione al Passo Rolle è abbastanza buona, nonostante sia stata scoperchiata la casa dei Demez dove è subito scattata un’operazione di solidarietà anche da parte della Guardia di Finanza di Passo Rolle che si è resa disponibile con i suoi uomini ad aiutare nel ripristino provvisorio del tetto. Qualche danno si è registrato nelle adiacenze della Capanna Cervino e qualche piccolo allagamento nei seminterrati degli hotel".

Una delle immagini più impressionanti arriva dal Lago di Carezza. Sul sito del quotidiano Trentino la fotogallery parla meglio d'ogni altra descrizione. La devastazione del bosco attorno all'incantato lago altoatesino resterà a lungo ferita aperta nel panorama della val d'Ega.

Intervistato dal Corriere della Sera, Reinhold Messner ha puntato il dito sulla sensibilità (mancante) verso il riscaldamento globale. "Sono eventi che dovrebbero insegnarci qualcosa, ma la gente non capisce, non si rende conto, vota chi chiacchiera, chi ci riempie di parole vuote, come Trump. Anche in Italia un evento del genere dovrebbe lasciare il segno e far pensare, insegnare che se non si prendono i provvedimenti necessari, il terreno non regge più".

Da Youtube, gli effetti dell'alluvione ad Alba di Canazei in val di Fassa.

sabato 1 settembre 2018

KMB, la scritta sulle case trentine, ladine e tirolesi. Il benvenuto all'Epifania

E' un'antica tradizione tirolese, ladina e trentina. Sarà capitato a molti di incontrare una casa, una stalla, un ricovero attrezzi, un baito con alcune lettere e numeri scritti in gesso sulla porta. E' il benvenuto che le valli tirolesi, le genti trentini e le popolazioni ladine ogni anno danno ai re magi. 

Il benvenuto ai magi, anno 2018

Prendendo come esempio, la fotografia qui proposta. 20.KMB.18 si può tradurre in "Anno 2018, dove K, M e B sono le iniziali dei magi (Kaspar, Melkior e Balthasar, in italiano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre)". Ci sono anche alcune varianti in CMB, o GMB, a seconda della dicitura di Gaspare. E' la tradizione per accogliere, nei giorni antecedenti l'Epifania i Magi nelle proprie case. La scritta in molte occasioni non viene cancellata sino all'anno successivo.

lunedì 27 agosto 2018

CAMMINATA OTTO - "Giro del Sassopiatto"

Camminata, escursione "GIRO DEL SASSOPIATTO"
(Forcella Rodella-Rifugio Friedrich August-Rifugio Pertini-Rifugio Sassopiatto e ritorno)


Località di partenza: Forcella Rodella (2.311 metri s.l.m.).
Località di arrivo: Rifugio Sassopiatto (2.300 metri s.l.m.).
Categoria escursione: T-E (turistico-escursionistico)
Livello di difficoltà: abbastanza facile.
Tempo di percorrenza: circa 2h 45' (andata e ritorno).

Il gruppo del Sassopiatto, visto dal Rifugio omonimo
 
Dalla Forcella Rodella (2.311 metri di altitudine) si parte per il giro dei rifugi e del Sassopiatto. Alla Forcella Rodella si può arrivare comodamente dalla funivia Col Rodella, da Campitello di Fassa, o in alternativa a piedi dal Passo Sella. L'itinerario proposto non presenta dislivelli significativi, ma si caratterizza per una camminata in quota. Tutti e tre i rifugi toccati hanno infatti simili altitudini. Camminata eccezionale dal punto di vista paesaggistico. Tra alpeggi e panorami su Sassolungo e Sassopiatto non deluderà. La camminata proposta ricalca parte della Altavia sentiero Friedrich August, intitolato al re di Sassonia grande amante delle Dolomiti.
Dal punto di partenza in pochi minuti si raggiunge il Rifugio Friedrich August (del quale parlo nel blog a questo indirizzo). Si prosegue mantenendo il sentiero che costeggia la base del gruppo del Sassolungo e del Sassopiatto, e in circa 40 minuti di agevole camminata si raggiunge il Rifugio  Sandro Pertini. (Di questo tratto si parla anche in un'altra escursione proposta, qui raggiungibile). L'itinerario prosegue sempre con le stesse caratteristiche, senza pendenze eccessive, per altrettanto tempo. Altri 40-45 minuti per raggiungere il Rifugio Sassopiatto, anch'esso in quota 2.300 metri. Attraverso questo percorso si potranno godere molteplici incantevoli visuali sul massiccio del Sassolungo e sul Sassopiatto. Con il ritorno a Forcella Rodella, si può stimare una durata di 2 ore e 45 minuti con passo costante e tranquillo. Dal Rifugio Sassopiatto, due ore di escursione (altre difficoltà) per raggiungere la vetta del Sassopiatto.

Alpeggio nei pressi del rifugio Sassopiatto

Dal rifugio alla vetta, due ore di cammino.

Il rifugio Sassopiatto

lunedì 20 agosto 2018

I dati sul turismo in Trentino e sulle Dolomiti. La Valle di Fassa si conferma regina del turismo invernale

Inverno a Passo Coe,
altopiano di Folgaria. 
La valle di Fassa si conferma la regina del turismo invernale in Trentino. I dati ufficiali del turismo diffusi dalla Provincia di Trento per la stagione invernale 2017/2018 parlano chiaro. Nell'analisi sono considerati, come da tradizione, i mesi da dicembre ad aprile. Valle di Fassa primeggia in assoluto con un milione 377 mila presenze registrate nell'inverno 2017/2018. La seconda forza turistica trentina nella stagione bianca è l'area di valli di Sole, Rabbi e Peio: superato il milione di turisti anche per questo comprensorio. Segue l'area di Madonna di Campiglio, Pinzolo e della Val Rendena, con circa 720 mila presenze. Al quarto e quinto posto assoluto le altre due grandi aree del turismo nazionale d'inverno. Le Dolomiti del Brenta, con l'Altopiano della Paganella hanno attratto 590 mila turisti, la Valle di Fiemme 522 mila (con la contigua area di San Martino, Primiero e Vanoi a sommarne altre 285 mila). Gli incrementi sulla precedente stagione invernali sono netti. Quattrocento mila turisti totali in più nell'inverno trentino 2017/2018 rispetto al precedente. Incrementeo di centosessantamila unità nella sola valle di Fassa.

Presenze turisti in Trentino, inverno 2017/2018.
Valle di Fassa 1.377.707 (1.219.000 nel 2017)
Valli di Sole, Pejo e Rabbi 1.081.027 (1.015 nel 2017)
Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena 723.179 (664 nel 2017)
Dolomiti di Brenta, Altopiano della Paganella 590.340 (551 nel 2017)
Valle di Fiemme 522.426 (499 nel 2017)
Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna 309.396 (285 nel 2017)

Turisti totali in Trentino nell'inverno 2017/2018: 5.921.588
Turisti totali in Trentino nell'inverno 2016/2017: 5.517.263

sabato 18 agosto 2018

Rifugi dolomitici - Rifugio Emilio Comici

Il Rifugio Emilio Comici
Il Rifugio Emilio Comici si trova a 2.153 metri di altitudine, ai piedi del massiccio del Sassolungo. E' situato sopra Plan de Gralba, piccola frazione del comune di Selva di Val Gardena. Raggiungibile a piedi dal Passo Sella, attraverso una panoramica camminata lungo la "Città dei Sassi", con camminate e impianti di risalita sia dalla Val di Fassa che dalla Val Gardena.

Costruito nel 1955 in una magnifica posizione ai piedi del Sassolungo, è stato ammodernato in maniera rilevante nel 2013. Presenta attualmente ristorazione, servizi e ampi comfort.

E' intitolato a Emilio Comici, triestino di origine, nato nel 1901 nella città sull'Adriatico. Trovò nelle Dolomiti l'amore di una vita. Si trasferì e trovò lavoro come guida alpina. Si affermò come un grandissimo alpinista, tra i pionieri dell'alpinismo moderno. Ottenne la medaglia d'oro per la scalata della parete nord del Sassolungo. Morì a Selva di val Gardena a soli 39 anni in seguito a una caduta in arrampicata.

Sito ufficiale del Rifugio Emilio Comici: https://www.rifugiocomici.com/

Pagina Facebook ufficiale del Rifugio Comici: https://www.facebook.com/RifugioEmilioComici/



martedì 14 agosto 2018

I milioni di alberi della val di Fiemme, quanti e quali sono

Pini mughi in val di Fiemme
Vi siete mai chiesti, davanti a tanta immensità di verde, quanti alberi conta la Val di Fiemme? La risposta, in numeri, resta altrettanto sbalorditiva. Nei boschi, nel territorio della Val di Fiemme vi sono 60 milioni di alberi. Una media di circa tremila alberi per ogni abitante di Fiemme. La ripartizione di specie, vede ogni cento alberi: 80 abete rosso, la restante parte suddivisa tra abete bianco, larice, pino cembro e pino silvestro. L'estensione dei boschi copre circa 29 mila ettari, il 65% del territorio complessivo della Val di Fiemme. Il bosco appartiene per il 40% alla Magnifica Comunità di Fiemme, per un altro 40% ai singoli Comuni della valle, il 7% è della Agenzia provinciale foreste demaniali e il restante 13% è invece in mani private.

Vista panoramica della Valle di Sadole, sopra Ziano di Fiemme.

Questo post vuole rispondere a una curiosità, numerica e generale. Quanti alberi ci sono in val di Fiemme? Ora lo sappiamo.


lunedì 13 agosto 2018

Sassolungo: la vista panoramica dal Rifugio Friedrich August

Fotografia panoramica scattata poco dopo l'alba, dal Rifugio "Friedrich August", sopra Campitello di Fassa, a quota 2.300 metri di altitudine. Visuale d'insieme del gruppo del Sassolungo, Dolomiti di Fassa.

giovedì 9 agosto 2018

La cascata di Molina di Fiemme

La cascata di Molina di Fiemme
Una delle attrazioni naturali più affascinanti, e contemporaneamente maggiormente accessibili dell'intera val di Fiemme è a Molina. Parliamo della nota cascata di Molina di Fiemme, comodamente raggiungibile in auto dalla strada di fondovalle. Nell'omonima località "Cascata", si può infatti parcheggiare a circa cento metri dall'incantevole spettacolo della cascata. Il rio di Val Moena in quel punto regala uno spettacolare salto d'acqua, prima di buttarsi (poco oltre) nel torrente Avisio.

martedì 7 agosto 2018

Rifugi dolomitici - Il Rifugio Friedrich August

Rifugio Friedrich August,
con alle spalle il Sassolungo
Il Rifugio Friedrich August si trova a quota 2.300 metri di altitudine, ai piedi del gruppo del Sassolungo. E' comodamente raggiungibile tramite la funivia Col Rodella da Campitello di Fassa. Una volta giunti alla stazione a monte, lasciandosi alle spalle una ripida discesa, in circa 10-15 minuti si raggiunge il rifugio Friedrich August. E' dedicato a Federico Augusto II, re di Sassonia dal 1836 al 1854, grande amante dell'alpinismo e delle Dolomiti. Federico Augusto a metà Ottocento amava camminare ai piedi delle vette del Sassolungo. Il rifugio porta il suo nome, così come il sentiero che compie il giro del Gruppo del Sassolungo e del Sassopiatto e che passa per lo stesso rifugio. Punto di partenza ideale per camminate attorno al meraviglioso massiccio del Sassolungo: da una parte raggiungibili Rifugio Pertini e Rifugio Sasso Piatto, dall'altra Passo Sella e Rifugio Comici. L'interno del rifugio Friedrich August è confortevole e di assoluto pregio. Da qui si gode di una delle più incantevoli visuali del Sassolungo (Langkofel in tedesco, Saslonch in lingua ladina).

Un esemplare di highlander
al pascolo al Friedrich August.
La gestione della famiglia Prinoth lo ha reso distintivo negli ultimi anni, con l'allevamento di vacche highlander, razza di origine scozzese che ben si è inserita nei pascoli ai piedi del Sassolungo, tanto da ribattezzare il Friedrich August il "rifugio dello yak". Non tanto per la somiglianza della razza highlander allo yak tibetano, quanto per la gigantesca riproduzione in legno che accoglie i turisti dalla discesa del Col Rodella. Una highlander gigante (o uno yak, fate voi) costruita in legno di larice, con tanto di scandole che vanno a riprodurre il pelo dell'animale, a dare il migliore dei benvenuti. Qualche visitatore ne ricorderà negli anni passati una versione differente, era in polistirolo e si deteriorò. Ora la nuova struttura in larice ne restituisce imponenza e resistenza.
Il gigante in legno.

Periodo di apertura del rifugio Friedrich August: giugno-ottobre e dicembre-Pasqua.
Posti letto: circa 50.

Sito ufficiale del rifugio Friedrich August: www.fassa.com/IT/RifugioFriedrichAugust/
Pagina Facebook ufficiale del rifugio Friedrich August: www.facebook.com/RifugioFriedrichAugust/

lunedì 6 agosto 2018

Il monumento a Christomannos, verso la Roda de Vael

Camminando verso il rifugio Roda di Vael ci si imbatte nel noto monumento al pioniere dell'alpinismo dolomitico Theodor Christomannos. Un'aquila di bronzo risalente al 1912, un anno dopo la scomparsa di Christomannos, e poi ricostruita alla fine degli anni Cinquanta. Theodor Christomannos, tra l'altro, fu il fondatore del Rifugio Roda di Vael, ai piedi del Catinaccio.

Il monumento a Theodor Christomannos si raggiunge dopo circa 20 minuti di camminata dal Rifugio Paolina, arrivo della seggiovia che parte nei pressi del Passo Costalunga.

domenica 5 agosto 2018

Verso il monte Cauriòl. A Malga Sadole la fontana degli Standeschutzen austriaci

Un pezzo di storia della Grande Guerra. La data 15 settembre 1915 è iscritta sulla fontana. A Malga Sadole, quota 1.600 metri e raggiungibile da Ziano di Fiemme, la fontana originale "Standeschutzen compagnie", utilizzata dal battaglione di bersaglieri austro-ungarici durante la Prima guerra mondiale nella cruciale battaglia del Cauriòl.

Lungo la camminata per la Valle di Sadole, verso il passo Sadole e il Monte Cauriòl una tappa obbligata per omaggiare il ricordo di una guerra che un secolo fa ebbe nel Cauriòl uno dei teatri più drammatici. Il blog "Le mie montagne" si è già occupato del Cauriòl e del Sadole, e varrà la pena ricordare l'impegno profuso da Aldo Zorzi, per decenni gestore del Rifugio Baita Monte Cauriol, dove adibì l'interno a Museo della Prima guerra mondiale, tuttora visitabile.

martedì 9 gennaio 2018

La chiesa nella roccia, il Santuario della Madonna della Corona

C'è una chiesa scavata nella roccia. E' il Santuario della Madonna della Corona, ai piedi del Monte Baldo. Nelle montagne veronesi, nel piccolo borgo di Spiazzi tra i comuni di Ferrara di Monte Baldo e Caprino Veronese, che guardano sulla val d'Adige. A strapiombo sulla stessa val d'Adige, è una meraviglia architettonica venerata da secoli da tutte le popolazioni di Veneto, Trentino e dell'est Lombardia. 
Il santuario è raggiungibile a piedi dal parcheggio in località Spiazzi. Da quota 900 metri si scende in circa 15 minuti ai 774 metri di altezza della Madonna della Corona.